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con Dieter Ennemoser, ricercatore audio ed esperto liutaio

by Lucio Cadeddu





Lucio Cadeddu (L.C.) >
Potresti presentarti ai nostri lettori?


Dieter Ennemoser (D.E.) >
Il mio nome è Dieter Ennemoser, vivo in Austria (Tirolo) e sono un costruttore di violini e ricercatore audio. Devo ammettere che questo è il punto d'arrivo della mia carriera, dopo una lunga serie di altre esperienze nel campo della Musica e della sua corretta riproduzione.

Sin dall'età di 14 anni mi sono appassionato alle discipline scientifiche e subito dopo mi sono interessato alla Musica ed al suono in generale. Mentre studiavo ingegneria meccanica ho trascorso molto tempo costruendo diffusori ed amplificatori ed ho cominciato a prendere lezioni di pianoforte e violoncello.

In quel periodo avevo la sensazione che alcuni suoni avevano un grande effetto e significato per noi. Tuttavia non c'era nessuna idea di come questi particolari suoni potessero essere prodotti ed espressi in termini scientifici.
Questi suoni sembravano esistere nelle voci e negli strumenti musicali e persino in alcuni apparecchi e componenti, come cabinets di diffusori ed amplificatori a valvole. Ogni qualvolta si cercava di misurarli si dimostravano estremamente elusivi, purtroppo.

Non sto parlando dei soliti grossolani errori circa il suono musicale delle valvole che si crede sia dovuto dalla distorsione di secondo ordine (o di armoniche pari) o dalla particolare risposta in frequenza di alcune testine.

Per oltre 30 anni chiunque ha avuto la possibilità di simulare armoniche di secondo ordine tramite un sintetizzatore o una tastiera ma sempre con modesti risultati in termini di musicalità.
Ci sono persino strumenti privi di armoniche di secondo ordine, eppure suonano molto musicali. E' frustrante sentire sempre queste argomentazioni prive di alcuna base scientifica ripetute in tutti questi anni, solo perchè qualcuno ha scritto qualcosa su una rivista.
Lo stesso ragionamento lo possiamo fare per la risposta in frequenza: uno può modificare a proprio piacimento la curva tramite un equalizzatore ma non si riesce comunque a riprodurre alcune proprietà degli strumenti musicali.

Quindi dovevo trovarmi un lavoro che riuscisse a combinare i miei interessi tecnici con la mia Passione per la Musica ed i suoni. Cominciai così come ingegnere presso una radio privata e tre anni dopo lavorai come ingegnere del suono per una casa cinematografica. Ancora insoddisfatto cominciai ad apprendere l'arte di costruire violini in Mittenwald e lavorai sotto la direzione di Carl Sandner. In quel periodo studiai violino e canto.

In quel momento la mia vita cambiò radicalmente. La mia ricerca divenne concreta e gli strumenti che costruii, oltre 140 tra violini, viole e violoncelli, erano l'oggetto della mia ricerca in acustica. Mi resi subito conto che la fisica, come era stata insegnata e capita, non era sufficiente per spiegare le necessità costruttive di un buon violino.

Dovevo preparare la mia mente per nuove sfide ed essere aperto a nuove teorie.Così, invece di accumulare conoscenze dall'esterno, smisi di leggere articoli scientifici e riviste audio. E questa è la nuda verità: le uniche cose che ho letto per 10 anni sono state Topolino e i fumetti Clever & Smart (di F.Ibanez). I miei compagni erano i giovani musicisti dell'orchestra del Conservatorio di Innsbuck, dove sono abbastanza fortunato di poter suonare, altro che fisici e scienziati...

 

L.C. >  Potresti raccontarci brevemente cos'è la tua teoria C37?


D.E.
> Cosa rende il suono pieno di un violino? Dopo che ho smontato, modificato e riassemblato ognuno dei miei primi due violini per circa 70 (!) volte mi sono reso conto che ciò che poteva essere ottenuto nella qualità sonora dello strumento non poteva essere spiegato con le semplici leggi della meccanica classica.

Ovviamente queste giocano un ruolo basilare, il bilanciamento timbrico e la buona risposta acustica sono conseguenze delle leggi naturali della fisica ma il carattere sonoro, la profondità ed il calore del suono sono determinati da altri criteri.
Ho dovuto costruire dozzine di violini per rendermi conto che ogni piccolissima differenza nella qualità del legno faceva una enorme differenza nel suono.
Il mio primo obbiettivo era quindi quello di trovare un materiale di riferimento per poter scegliere il legno in modo più semplice. E per caso trovai questo materiale nelle ossa umane!

In quel periodo avevo fatto lunga pratica nel riconoscere le caratteristiche sonore di una grande varietà di materiali. Quindi dopo una lunga ricerca ho scoperto che il carbonio (elemento chimico, NdT) è il materiale decisivo per quanto riguarda la qualità sonora. Poi, poichè il suono è colorato anche dalla temperatura del materiale e del corpo ho deciso di chiamare questa proprietà C37,
C per Carbonio
e 37 per la temperatura del corpo umano in gradi centigradi.

Questo è il materiale che governa il meccanismo uditivo del nostro orecchio. Le risonanze specifiche di questo materiale distorcerebbero i suoni percepiti se queste non fossero filtrate dal cervello lasciando così una sensazione di suono accurato e apparentemente realistico.
Il cervello riceve più informazione dall'esterno quando il suono ha le stesse proprietà C37 dell'orecchio stesso.
Perciò gli strumenti musicali sono stati sviluppati in modo che producessero suoni C37, molto probabilmente a completa insaputa dei costruttori stessi. Però in fondo chissà cosa conoscevano in realtà Guarneri e Stradivari!

 

L.C. > Cosa pensi delle capacità uditive dell'orecchio umano? E' vero che le frequenze ultrasoniche possono influenzare il modo in cui il nostro cervello percepisce i suoni?
Qual'è la tua opinione in proposito?


D.E.
> Domanda molto interessante, sebbene la risposta sarà diversa da ciò che potresti aspettarti.
La mia opinione è che la parte estrema della banda audio (umana) non è così fondamentale per riconoscere la bellezza e la qualità di un suono.
Vecchie incisioni a 78 giri riescono a riprodurre la bellezza del suono di un violino, meglio di alcune incisioni moderne hi-tech.

Anche le trasmissioni ad onde medie sembrano trattare con molta grazia il suono di un violino e così alcune vecchie colonne sonore ottiche a banda limitata. Conosco persino delle persone con gravi mancanze uditive oltre i 2 kHz in grado di giudicare con estrema precisione la qualità di un suono riprodotto da un violino o da un altoparlante (sebbene non li prenderei mai in considerazione per giudicare un tweeter!)

Mi sembra che per questo genere di persone un suono piacevole sia ancora più importante che per la media degli "ascoltatori".
Non fraintendermi, non taglierei intenzionalmente le frequenze più alte, solo volevo mettere in evidenza che il segreto di un buon suono è più profondo che il semplice esame dell'estensione della risposta in frequenza.
Questo tuttavia è solo una risposta parziale alla tua domanda, infatti non ho fatto ancora riferimento al digitale.

Nella codifica digitale accade qualcosa di molto speciale: il segnale è sezionato in piccole parti (campionato NdT) ad una frequenza (la frequenza di campionamento NdT) ben superiore alle capacità uditive del nostro orecchio.
Tuttavia delle cose strane disturbano la nostra percezione: a seconda della frequenza di campionamento il suono percepito cambia notevolmente.
In una recente telefonata Ken Ishiwata (Marantz) mi ha confidato che stavano sperimentando diverse frequenze di campionamento, fino a 500 kHz ed ogni frequenza produceva risultati differenti.

La mia esperienza diretta è che il nostro subconscio mette in relazione le frequenze di campionamento con delle frequenze C37 in modo tale che solo queste ultime producono un suono piacevole mentre frequenze di campionamento tra due frequenze C37 producono un suono ruvido.
Per rendersi conto di questo basta pensare alla frequenza di 44,1 kHz del formato CD che produce un suono ruvido e granuloso, che trasmette al nostro cervello una sensazione estremamente spiacevole. Viceversa il DAT, con la sua frequenza di campionamento di 48 kHz che è quasi una frequenza C37 perfetta, produce un suono decisamente più piacevole e naturale. Per questo motivo c'è una certa speranza per lo standard a 96 kHz del futuro DVD (a proposito, una delle proprietà delle frequenze C37 è quella che possono essere spostate di un'ottava verso l'alto o verso il basso).

 

L.C. > In che modo le tue ricerche possono essre utilizzate in campo HiFi?


D.E.
> Ci sono vari modi. Per esempio il mio brevetto Europeo per la costruzione e la geometria delle membrane degli altoparlanti (che gli interessati si facciano avanti!) consente di realizzare grandi coni in grado di riprodurre in modo perfettamente naturale i 3 kHz. Ad esempio, io utilizzo un altoparlante da 30 pollici (si, avete letto bene, 76 cm!!! NdT) in un sistema a due vie con taglio a 3.000 Hz! Potete darci un'occhiata sul mio sito www.ennemoser.com seguendo il link Technocrats Horrorshow! Gli scettici che credono che ciò sia impossibile sono pregati di venire ad ascoltare tale sistema. Abito nel Tirolo, non molto lontano.

Markus Kuhnert (c37.kuhnert@tirol.com) realizza altoparlanti con cestelli in bronzo dalla geometria sofisticata e membrane C37 brevettate da 16 e 18 pollici (40 e 45 cm!!!!!).
Un'altra applicazione che sta riscuotendo un certo successo (e prestissimo in prova su TNT-Audio... NdT) è la lacca (lacquer) C37.
E' così composta da avere le stesse proprietà acustiche del nostro corpo e perciò il cervello può cancellare le risonanze proprie del materiale. I classici violini della scuola di Cremona erano laccati con un materiale simile!

Gli esperti liutai sanno bene che le proprietà acustiche della lacca sono indipendenti dal materiale sul quale viene applicata. Per i violini, le viole ed i violoncelli i liutai usano la stessa lacca sia per la pancia che il fondo dello strumento. So che questo fatto non è ben compreso dai fisici ma è la semplice verità.
Costruttori ed hobbysti utilizzano la lacca C37 per le membrane degli altoparlanti siano queste di carta, metallo, polipropilene, cupole soffici o rigide, sempre con gli stessi risultati positivi.
Laccare i circuiti stampati ed i componenti di un lettore CD o di un amplificatore produce benefici effetti.
Se vuoi maggiori informazioni puoi contattare il nostro distributoreHolger Stein (a href="stein.html") mentre il C37 può anche essere ordinato tramite Walter Fischer (info@clockwork.de).
Il materiale, la geometria e le dimensioni delle parti meccaniche sono altrettanto importanti ai fini di un suono naturale e questo porta direttamente alla domanda successiva.

 

L.C. > In qualche senso molti apparecchi HiFi sono assimilabili a strumenti musicali:
ogni parte del progetto (circuiti elettronici, cabinet etc.) contribuisce al risultato sonoro finale.
Tuttavia molti audiofili ritengono che tutto dipenda dalla bontà del circuito o degli altoparlanti utilizzati. Qual'è la tua opinione in proposito?


D.E.
> Hai perfettamente ragione, ogni parte del progetto contribuisce al risultato finale. Ciò che è sottostimato dalla maggior parte delgli audiofili è l'influenza della meccanica sui circuiti elettronici.
Ho svolto intense ricerche sull'argomento ed ho sviluppato il seguente metodo, dopo molti anni di allenamento: battendo su parti diverse di un apparecchio ne ascolto le risonanze e valutandone l'influenza sono in grado di prevederne l'effetto sul suono (mi ricorda la procedura suggerita qui su TNT-Audio mediante il fonoendoscopio...NdT).
Un esempio: la Marantz mi ha spedito un CD player ed un amplificatore che dovevo tentare di migliorare coi miei metodi. Il lettore CD è stato semplicemente laccato internamente senza altri interventi sulla meccanica mentre l'ampli ha subito solo modifiche meccaniche in stile C37 ma non è stato laccato. Entrambi gli apparecchi sono stati testati a Eindhoven (sede della Philips) dalla Marantz Europea con risultati lusinghieri e poi sono stati spediti per altri tests in Giappone presso la sede centrale a Tokyo.
Probabilmente i loro ingegneri stanno ancora pensando a cosa ho fatto ai loro apparecchi.

Qual'e la morale di questa storia? La meccanica di costruzione di un apparecchio ha una grande influenza su suono dei componenti elettronici sebbene non ci sia alcuna differenza misurabile!
Perchè funziona? E no, aspetta, sento già tutto il disprezzo degli "scienziati"...meglio che stia zitto...:-)

 

L.C. > Qual'è la tua opinione sullo stato attuale della riproduzione audio domestica? Cosa possiamo fare per andare sempre più vicini alla realtà dell'evento dal vivo?


D.E.
> Un costruttore di campane molto conosciuto in Austria, Peter Grassmayr (la sua Azienda produce campane sin dal 1599!), ha realizzato due campane, una in bronzo, una in acciaio. Sebebne sono state costruite per avere la stessa tonalità (ed infatti era proprio la stessa) queste due suonavano in modo diverso.
Peter Grassmayr mi ha detto: "La campana in acciaio non è in grado di far risuonare il tuo cuore col suo suono!"
E questo era vero sia letteralmente che in maniera figurata.
Letteralmente il bronzo, grazie alla buona imitazione delle proprietà C37 fa risuonare il cuore in modo fisico. Psicologicamente le proprietà C37 sono proprio quelle di cui hai bisogno per avere una sensazione profonda, sebbene inconscia.
Qualcosa di simile accade con gli strumenti musicali dove la scienza non riesce a spiegare più nulla.
E per i componenti HiFi? Lascio la valutazione agli audiofili. Per quanto mi riguarda cerco di applicare tutte le proprietà C37 ogni volta che posso per ottenere il massimo da ogni apparecchio, il massimo della trasmissione della sensazione uditiva. Questa è, in fondo, la Musica!

 

L.C. > Raccontaci qualcosa sui tuoi piani futuri...


D.E.
>Non sono un costruttore (a parte i violini e la lacca C37), sono piuttosto un inventore ed un ricercatore.
Tuttavia ci sono varie persone che apprezzano le mie idee ed il mio aiuto nello sviluppo di apparecchi HiFi sempre migliori.
Ad esempio, Markus Kuhnert (c37.kuhnert@tirol.com) produce altoparlanti in bronzo. Con lui ho sviluppato un nuovo sistema a due vie chiamatoArchaeopteryx (e chissà perchè! NdT) con un woofer/midrange da 45 cm di diametro più un potente amplificatore a stato solido C37.
Nella stessa falsariga presto Alesa Vaic (AVVT) farà uscire le sue nuove valvole create col principio C37 (e si tratterà di una 2A3 o AV52).
Sebbene non HiFi, ma ancora qualcosa di interessante, c'è un progetto di costruire una campana con proprietà C37 col già citato costruttore Grassmayr, più lo sviluppo e la costruzione di bocchini C37 per sassofono con la collaborazione di Charly Thaler, Neurauthgasse 6, A-6020 Innsbruck.
Un altro progetto, con un famoso Costruttore, è ancora del tutto Top Secret!

 

Cortesemente Dieter Ennemoser per TNT-Audio.

Copyright © 1998 Lucio Cadeddu

 


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